Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

Se è vero che ogni azione in naturopatia, prendendo in esame le esigenze del singolo, è volta ad elaborare un percorso che possa ricondurlo allo stato di equilibrio biologico, è altrettanto vero che si può oggi esplicitare, alla luce di una cultura scientifica sempre più convergente col dettato igienistico, un compendio di regole alimentari, seguendo le quali è possibile avvicinarsi al benessere psico-fisico atto alla riconquista della salute.

L’alimentazione naturopatica, approfondendo le caratteristiche biochimiche di ogni alimento da cui vuole, tramite le giuste associazioni, trarre il maggior profitto nutrizionale, si prefigge, indagando l’essere umano quale microcosmo olistico fatto di spirito, psiche e soma, di reazioni psiconeuroendocrinoimmunologiche complesse ed estremamente delicate, di rendere terapeutico il cibo, cagionando il minore sforzo possibile.

L’atto del mangiare comporta infatti per l’organismo un lavoro impegnativo che, grazie a comportamenti in linea con il naturale ritmo circadiano, alla scelta di prodotti sani e soddisfacenti le esigenze di ciascuna costituzione naturopatica, ad eventuali integrazioni, può essere ridotto, preservando il bagaglio di energie vitali con il quale ciascun essere nasce.

La nutrizione naturopatica assume la valenza di una vera terapia capace di correggere alcune tra le più comuni disarmonie, coadiuvando la medicina nei processi di cura delle patologie o di porsi quale disciplina della prevenzione.

Un lavoro questo nato con l’intendimento di incentivare la cooperazione tra le due branche affinché possa vedersi realizzato l’obiettivo, previa istituzionalizzazione della figura del naturopata a livello nazionale, di una medicina integrata da cui trarrebbe beneficio l’intera collettività anche nel risvolto economico di creazione del lavoro.

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