Istituto Rudy Lanza - Alta formazione in Naturopatia

Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

Gli abstracts delle tesi in Naturopatia elaborate presso l'Istituto Rudy Lanza

Piante officinali e coltivazioni biologiche

Autore/autrice
Viberti Loretta
Anno
2006
Numero
1004

Abstract

L’uso delle erbe a scopo curativo trae origine dalla preistoria, quando i nostri antenati impararono casualmente a scegliere e selezionare nel tempo i vari frutti e tuberi con i quali alimentarsi, per poi individuare anche le foglie e succhi di piante in grado di mitigare il dolore causato dalle ferite.

I primi uomini furono raccoglitori di erbe, frutti, radici, di cui si servivano come unico nutrimento; in pratica adattavano i loro ritmi di vita a quelli delle piante, ponevano le loro sedi dove era più facile avere a disposizione quelle indispensabili alla sopravvivenza.

L’istinto, l’esperienza quotidiana e l’osservazione intelligente insegnarono presto a utilizzare le piante anche a scopo salutare e curativo: e questa pratica si perfezionò empiricamente per migliaia di anni.

Attraverso quasi tutta la storia le erbe furono la materia prima più importante a cui l’uomo si rivolgeva, spesso con fiducia eccessiva e con interpretazioni fantasiose ma, in genere, con risultati positivi.

Nel corso dei secoli c’è stata una progressiva evoluzione fino alla disponibilità di vere e proprie pozioni di erbe dotate di specifici ma ancora grossolani poteri: calmanti, purganti, veleni, filtri d’amore, elisir di lunga vita, digestivi, ecc.

Durante il secolo scorso, sono state isolate le prime molecole di tipo alcaloideo (caffeina, morfina ecc.) con la relativa struttura chimica.

Con il tempo, man mano che crescevano le conoscenze relative alla biologia umana, alle cause delle malattie e ai meccanismi con i quali la malattia si manifesta, si sono modificati gli atteggiamenti terapeutici e, di conseguenza, anche il decorso delle malattie.

Un tempo si curavano le polmoniti con impiastri sul torace a scopo antinfiammatorio, e con l’acqua fredda sulla fronte per calmare il delirio febbrile; si cercava cioè di risolvere parte dei sintomi finali della malattia.

Oggi siamo in grado, tramite gli antibiotici, di intervenire direttamente all’origine, uccidendo il germe responsabile dell’infezione, abbiamo a disposizione sostanze chimiche, naturali o di sintesi in grado di aumentare le capacità del sistema immunitario, ecc.

Con i successi farmacologici, il progredire della tecnologia, e con l’allontanamento dalle campagne, negli ultimi decenni per le erbe e l’erboristeria ci fu un periodo di obsolescenza; la civiltà industriale ci allontanava decisamente dalla natura, con la promessa di sostituire ai suoi prodotti, i prodotti di una scienza e di una tecnologia avanzatissime, sotto sotto sprezzanti di ciò che è naturale.

Ma negli ultimi anni c’è stata la svolta, l’uomo si è accorto che allontanandosi dalla natura faceva la sua rovina, che la civiltà tecnologica non rimedia a tutti i problemi.

Così ha riscoperto la terra, i prati, le erbe, ha cercato e cerca di ritrovare l’antico, e mai deludente, contatto con la culla delle sue origini, poiché la natura è generosa e leale.

L’uomo, oggi, torna alle piante, a raccoglierle e a utilizzarle, con la consapevolezza chiara ed obiettiva del loro beneficio.

Anche io mi sono dedicata con passione alla coltivazione biologica di piante officinali, e questa decisione è maturata grazie alla frequenza della Scuola di Naturopatia presso l’Istituto Rudy Lanza di Luserna S.Giovanni, e più precisamente al corso di fitoterapia e relativa specializzazione.

Nel marzo-aprile 2005 ho frequentato un corso dell’A.S.C.A-Piemonte in collaborazione con ICEA SOT Piemonte per avere informazioni più dettagliate riguardo ai requisiti per la coltivazione Biologica e alle relative certificazioni per valorizzare le produzioni.

Con l’appoggio dei familiari ed avendo a disposizione alcuni appezzamenti di terreno nella zona di Asti, e più precisamente nel piccolo paese di Calliano, ho iniziato la coltivazione biologica di piante officinali

Le prime piante coltivate sono state la Lavanda Officinale, la Melissa Officinale, la Malva Sylvestris e l’Erba Medica, i cui raccolti sono già avvenuti negli anni passati; mentre la Calendula Officinale, il Biancospino, il Finocchio, l’Iperico, la Camomilla, il Rosmarino Officinale, la Salvia Officinale, il Cardo Mariano, il Tarassaco e la Valeriana Officinale sono state sperimentate, e quindi coltivate e raccolte nel 2005 e nell’anno in corso.

Questa bellissima esperienza e profiqua raccolta mi ha portato alla scelta dell’argomento della mia tesi.

Nei primi due capitoli parlo del Biologico, dell’Agricoltura Biologica, della sua conversione e relativi controlli, della sua storia, delle caratteristiche del terreno, della fertilizzazione e delle tecniche di difesa Biologica.

Nel terzo capitolo, dopo aver fatto una premessa generale sulle piante officinali, spiego alcune metodologie di trasformazione e fasi di lavorazione.

Dal capitolo quarto al diciassettesimo descrivo le piante, e le relative proprietà, che ho sperimentato e coltivato personalmente (vedi documentazione fotografica da pag. 162 a pag. 166) e dal cui raccolto si è pensato di essicarle ed ottenere del taglio tisana. Con l’utilizzo di un molino apposito, invece si è ricavato la polvere, per poter preparare le compresse.

Appoggiandoci ad un laboratorio esterno, inoltre, siamo riusciti a produrre, con le nostre piante, una crema alla calendula e malva.

Le previsioni dal prossimo anno sono quelle di produrre oli essenziali, tinture madri, gemmoderivati e una linea cosmetica.

Si è deciso di prendere l’impegno di prediligere la lavorazione manuale, offrendo così qualche posto di lavoro, e soprattutto puntando sulla qualità del prodotto; il tutto cercando logicamente di non procurare costi improponibili per l’utilizzatore finale.

Fonti

Bibliografia

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  • Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Finocchio efficace nel ridurre le coliche nei neonati, rivista l’Erborista ottobre 2003
  • Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Calendula utile nelle ulcere venose: uno studio pilota, rivista l’Erborista aprile 2006
  • Abstract Adamoli Roberto, Rigon Daniela Effetti ansiolitici di melissa+valeriana, rivista l’Erborista aprile 2006-
  • Abstract Fitoterapia Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Melissa officinalis. Rivista l’Erborista febbraio 2006-
  • Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Calendula e Rosmarino proteggono dalla dermatite, rivista l’erborista febbraio 2006-
  • Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Calendula efficace nella dermatite acuta da radioterapia, rivista l’Erborista giugno 2004
  • Abstract Adamoli Roberto, Rigon Daniela: Melissa e Valeriana efficaci nel sonno alterato dei bimbi, maggio 2006-
  • Abstract: Adamoli Roberto, Rigon D. Aromaterapia Con Lavanda promuove il sonno profondo, rivista l’Erborista giugno 2006
  • Abstract: Adamoli Roberto, Rigon: La Salvia migliora cognizione e umore, rivista l’Erborista 2005
  • Boni U., G.Patri: Le erbe, scoprire, riconoscere, usare, ed.Fabri Editori, aprile 2006
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  • Demetra: Coltivare Biologico,Giunti Editore, marzo 2004
  • Demetra: Il giardino delle Piante Aromatiche e Medicinali, Giunti Editore, 2004
  • Daniela Garavini: Integratore, farmaco tradizionale o alimento?,rivista l’Erborista febbraio 2006
  • Fiorenzuoli F.: Le 100 erbe della salute, Tecniche Nuove, marzo 2003
  • Giorgis B.D.ttsa : dispense Corso di Fitoterapia Tradizionale, 2003
  • Giorgis B.D.ttsa : dispense Corso di Fitoterapia Tradizionale, 2004
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  • Schmild O.,Strasser F., Gilomen R., Meili E. Wollesen J.: Agricoltura Biologica, Calderini edagricole, aprile 2001
  • Santagà D., Corso di Fitoterapia Tradizionale, dispense LUINA, Luserna S.Giovanni Torre Pellice TO
  • Somaro Stefania: Quali controlli sulle piante officinali?, rivista l’Erborista aprile 2006,l’Erboristra maggio 2006

Sitografia