Istituto Rudy Lanza - Alta formazione in Naturopatia

Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

Gli abstracts delle tesi in Naturopatia elaborate presso l'Istituto Rudy Lanza

Olii essenziali e loro utilizzo

Autore/autrice
Fantuzzi Dario
Anno
2005
Numero
948

Abstract

Si perde nelle magiche pieghe del tempo il momento in cui l’essere umano ha intuito, nel più profondo di sé, che in tutto ciò che lo circondava era presente una parte “volatile”. Una parte più sottile che sfuggiva alla fredda razionalità; una porzione che non si udiva, non si toccava ma se ne percepiva la presenza. Ebbene, probabilmente deve essere capitata la stessa cosa nel momento in cui l’uomo ha annusato la fragranza profumata emanata da un fiore, o strofinando accidentalmente una foglia d’arbusto o uno stelo di erba ne ha constatato il più o meno gradevole odore. L’esperienza del vissuto che fa da morbido tappeto, da terreno concimato all’apprendimento .Non è certo questa la sede adatta, e neanche l’intento di questo lavoro, ricercare il perché, il quando, il dove i nostri antenati hanno vissuto ciò che ho romanticamente descritto. Mi piaceva l’idea di iniziare in questo modo forse un pò bizzarro.

Dalla notte dei tempi, alle magiche ma ancor più ricche di intuizione atmosfere dell’Antico Egitto, alle figure di solitari alchimisti medioevali rinchiusi nei propri laboratori è tutto un susseguirsi storico-culturale-esperienziale di acquisizioni che giungono nei più moderni laboratori chimico-farmaceutici del ventunesimo secolo. Passi da gigante sono stati fatti; insuccessi, secoli di lavoro celato al “grande pubblico” giacché non era materia per il volgo, quasi a sfiorare l’eresia, appannaggio solo di caste sacerdotali, di aristocratici, di potenti, di uomini di grande intuito ed ingegno. Perché questo costante accenno? Perché la terapia che oggi più comunemente è chiamata Aromaterapia, che utilizza gli olii essenziali, affonda le proprie radici nella Antica Arte Alchemica dalla quale, per altro, la moderna chimica di sintesi e la chimica farmaceutica hanno preso i natali.

Lo scopo di questo mio lavoro, non è certo quello di fare un saggio storico scientifico sull’aromaterapia; di certo cadrò nello scontato elencando i vari olii e le loro applicazioni principali, ma l’intenzione è anche quella di introdurre qua e là piccoli spunti di riflessione, che tenteranno di trasmettere a chi legge l’idea di una Interconnessione intima tra gli Esseri viventi di questo meraviglioso mondo. Una visione del Tutto nel Tutto, non già caotica ma mirabilmente regolata da leggi perfette; ciò che oggi è definito dalla parola Olismo.

Non v’è azione a cui non corrisponda una successiva reazione di eguale o spesso maggior intensità; questa Legge che dispiega le sue ali a partire da eventi fisici, chimici, è Legge Universale che investe ogni cosa, ogni creatura, e che ci fa intuire come ogni soffio di vita sia interconnesso a catena agli altri suoi simili e non in un mirabile disegno architettonico perfetto.

In una tale ecologia universale, ci faccia riflettere ogni tipo di azione-comportamento dell’uomo nei confronti di se stesso, della Natura, di Gaia il pianeta che lo ospita. Sotto gli occhi di tutti noi sono gli effetti devastanti dell’Uomo sulla natura che lo circonda, come sull’acqua, elemento senza cui nulla esisterebbe! Senza pensare che tutto ciò che vi riversiamo al suo interno ritorna a noi attraverso i cicli atmosferici-biologici . Così come per l’acqua è per tutti gli altri elementi presenti in natura: aria, terra, magnetismo ecc...

La Natura adotta sistemi di adattamento imponenti e mirabili, ed anche l’uomo tenta in ritardo sulla tabella di marcia di adattarsi ai suoi stessi metodi di autoinquinamento, in un continuo rincorrersi sterile fin tanto che non cambierà visione dell’universo accettando il concetto fondamentale di interconnessione tra Esseri e Universo.

Non voglio andare fuori tema, o forse già ci sono andato. Mi premeva fare queste considerazioni di carattere fondamentale per chiunque si appresti a prendersi cura di se stesso ancor prima degli altri. Stiamo assistendo negli ultimi decenni ad una sorta di risveglio dell’uomo riguardo al rapporto con se stesso e con l’Universo che lo circonda e di cui ne è una cellula importante. Faticosamente si sta andando verso una politica ecologica olistica con mille difficoltà, contro un Sistema che non vuole alternative, poiché dare alternative è dare libertà e il Sistema non vuole donne e uomini liberi. La storia insegna che nulla è eterno, tutto passa!

Gli scopi di un lavoro bibliografico non vorrebbero cadere in un mero elenco statico di rimedi e loro applicazioni, anche se mi rendo conto dei limiti personali e di quelli dovuti proprio alla natura non sperimentale di questa tesi. Non me ne vorrà il lettore se cadrò inevitabilmente nell’inevitabile; di certo elencherò caratteristiche farmacologiche note a molti; d’altronde un lavoro sperimentale avrebbe dovuto avere diverse premesse dalla mia esperienza, nulla che appartenga a questo campo. Ciò che mi premerà ricordare è la visione naturopatica, la ricerca continua non già di eliminare ad oltranza i sintomi, visti come base su cui si sviluppa lo squilibrio della salute, ma considerarli come segnali dello squilibrio stesso e punta dell’iceberg dal quale partire per tentare un riequilibrio totale.

Detto così non fa una piega, sembra una cosa semplice, scontata. È però un andare contro secoli di pensiero positivista-scientista che fa del sintomo e della sua soppressione il punto di partenza ed arrivo. Un arduo lavoro di espianto di una modalità di approccio alla malattia che vede questa come unica entità operante in un corpo fisico, tralasciando invece una visione “binaria” dove ogni singolo specifico essere umano va trattato con la “sua” specifica ente-malattia, considerando non solo ciò che vediamo manifesto ma le condizioni che hanno portato quel singolo a manifestare una determinata malattia, in un determinato momento della propria esistenza.

Partire dunque dal soggetto, dalle sue predisposizioni naturali dalle sue debolezze organiche congenite e acquisite in un secondo tempo, ciò che noi Naturopati definiamo TERRENO. Un terreno di lavoro sul quale operare tenendo conto dell’energia interna dell’individuo intesa come capacità reattiva ad un’aggressione più o meno forte, delle cause reali dello o degli squilibri, della qualità e quantità di tutto ciò che “circola” all’interno del corpo sotto forma di umori (sangue, linfa, secrezioni ecc…). Un approccio decisamente più complesso ed una visione certamente totale ove al centro della sfera v’è l’uomo vitruviano di Leonardo che interagisce con l’esterno continuamente.

In tutto questo continuo gioco verso l’equilibrio partecipa attivamente Madre Natura, donandoci i suoi frutti preziosi attraverso quei meravigliosi laboratori alchemici che sono le piante, i minerali, gli oligoelementi ecc... Quale fantastico lavoro si compie in una foglia, le trasformazioni biochimiche che avvengono sotto terra grazie agli apparati radicali, la crescita tessutale di un fiore che impollinato darà alla luce un frutto, processi ai quali siamo ormai amorfi ma che ad una più attenta considerazione lasciano a bocca aperta.

In tutto questo continuum si inseriscono tutti quei “prodotti” utilizzati dall’uomo per la cura ed il riequilibrio di affezioni più o meno gravi, tra cui gli olii essenziali. Il modo più semplice per osservarne l’esistenza è aprire per esempio un limone o un arancio, spremerne la scorza ed osservare quelle sottili goccioline che fuoriescono dalla stessa, percepirne l’intenso e penetrante profumo. Certo non è l’unico modo come vedremo descrivendo brevemente le metodologie estrattive. È però il più immediato .

Questo mio lavoro vuole tentare di essere anche un ringraziamento a Madre Natura che ci ha fornito doni così meravigliosi per provvedere al raggiungimento e mantenimento della condizione di salute, e verso tutti quegli uomini e donne che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno per approfondire e continuare la ricerca dei misteri che ancora cela nel suo grembo.

Fonti

  • “Alchimia verde”, M.M. Junius, Ed. Mediterranee, 1989
  • “Cura delle malattie con le essenze delle piante”, Jean Valnet, Ed. Giunti Martello, 1985
  • “Manuale di botanica farmaceutica”, Elena Margini, 6°edizione, Editore Piccin 1988
  • “Compendio bioterapico di integrazione alimentare di oligoterapia e fitoterapia con appendice”, Dott. Bruni Tirillini, Ed. Akros
  • “Schede monografiche tratte da lavori del Comitato scientifico della Soc. Farmafit Italia presenti in congressi, seminari, conferenze”, Dott. Zanghirati, 1999
  • “Schede monografiche degli olii essenziali”, Società Zuccai
  • “Fitoterapia, Guida all’uso clinico delle piante medicinali”, Fabio Fiorenzuoli, Ed. Masson, 2002
  • “Dispense di aromaterapia, le specificità biochimiche”, Dott. Alberto Porro, Naturopata