Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

Il patrimonio di conoscenze erboristiche proprie della tradizione monastica è senz’altro vastissimo e costituisce il presupposto dello sviluppo delle scienze mediche e farmaucetiche moderne.

A questo proposito, occorre tenere presente che la medicina, sia in epoca romana che in epoca medioevale, era una pratica informale e non istituzionalizzata e che il movimento che, a partire dall’XI secolo, tese a stabilire la preminenza della teoria sulla pratica fu in gran parte un fenomeno che interessava esclusivamente un’elite culturale, individuabile nei medici delle prime università.

Prima di allora, la complessa teoria galenica e le sue elaborazioni da parte di medici e filosofi arabi prima e di studiosi universitari poi era di poco aiuto al medico pratico, che invece si basava su solidi precetti derivati dalla medicina empirica e dalla tradizione farmacologica antica, che i monasteri contribuivano a tramandare.

In merito a ciò, va ricordato che i primi esempi di ricovero e di assistenza agli infermi, che precedettero gli ospedali medioevali, furono gli xenodochi monastici, che erano, per tradurre etimologicamente il significato, ricoveri per pellegrini.

Essi vennero istituiti a seguito del primo Concilio di Nicea, nel 325.Infatti, il canone LXX stabiliva che in ogni città dovesse essere costituito uno xenodochio, per accogliere i pellegrini poveri o infermi; il locale doveva essere costruito in un luogo separato e custodito da un monaco, che era pure incaricato di amministrarne il patrimonio, ovvero, quando questo non era sufficiente, di procurarsi il denaro e le vettovaglie attraverso la questua.

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  Riviste

'Journal of Pharmacology, Biochemistry and Behavior' ‘Riza. Salute Naturale’   

Sitografia

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• www.ginevra2000.it.Fiori_Leggenda/Giugno
• www.estovest.net/tradizione/medicmedev.htm
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