Istituto Rudy Lanza - Alta formazione in Naturopatia

Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

Gli abstracts delle tesi in Naturopatia elaborate presso l'Istituto Rudy Lanza

Quantum medicine

Autore/autrice
Bray Oretta
Anno
2005
Numero
925

Abstract

Osservando senza preconcetti il panorama internazionale degli studi e ricerche che vengono svolti nel campo dell’energia in generale e della stessa nelle sue svariate forme rapportate allo studio della biologia e delle leggi che la regolano, si può notare che in particolare lo sviluppo della fisica quantistica offre spesso spunti importanti per la comprensione di alcuni meccanismi non ancora del tutto noti secondo un approccio che si avvicina molto al modello energetico che sta alla base di quella che viene definita comunemente l’antica medicina orientale. Si ha così l’impressione che all’orizzonte si affacci una svolta forse epocale, quasi copernicana, della medicina così come la conosciamo.

Da questo processo, però, la medicina occidentale non verrà stravolta né tanto meno abbandonata: essa dovrà invece necessariamente impegnarsi a mutare se stessa in un percorso evolutivo importante.

Il punto di partenza di tale percorso dovrà consistere nel superamento dell’accettazione incondizionata dell’approccio tecnico, chimico, meccanico all’oggetto della sua attività: gli esseri viventi, il corpo, la salute, la malattia, in definitiva la vita stessa.

Durante questo processo di evoluzione, la scienza moderna occidentale dovrà integrare in se stessa l’approccio sistemico ed energetico tipicamente orientale.

Grazie all’impegno di seri ricercatori e grazie anche alle più evolute tecnologie oggi a loro disposizione, sempre più spesso principi della medicina orientale che con diffidenza venivano considerati frutto della tradizione popolare ed in molti casi pura superstizione, trovano invece riscontri oggettivi e quindi, secondo la nostra cultura, scientifici.

In occidente secoli di esperienza e risultati della chimica, chirurgia, meccanica, nell’affrontare le malattie non hanno dato i grandi risultati che ci si poteva aspettare nella prevenzione delle stesse, per lo meno non paragonabili ai risultati ottenuti nel curarle.

Il complesso problema della prevenzione potrà svilupparsi proprio mediante il “nuovo-antico” approccio all’essere vivente come fonte ed a sua volta oggetto di energie complesse ed interagenti tra loro secondo schemi e flussi a volte inaspettati ed insospettabili, a formare un sistema vitale nel quale nulla, nessuna parte, nessun evento è slegato dal resto e dove la salute, la malattia e la stessa vita sono il risultato di eventi ed interazioni energetiche anche di molto antecedenti alla comparsa dei sintomi. In questo scenario, il benessere e la vita sono il risultato di un equilibrio.

La malattia diviene invece l’evento conseguente di uno squilibrio in questo complesso sistema di interazioni energetiche.

L’essere vivente è quindi un “sistema energetico” ed esso è immerso in un ambiente anch’esso afferente di complesse forze e campi, e quindi il sistema vivente certamente deve essere contestualizzato all’ambiente anche dal punto di vista energetico.

Tale ambiente oggi è ben diverso da quello naturale nel quale l’antica tradizione orientale si è sviluppata. Ecco allora che l’auspicata ed, a mio avviso, inevitabile evoluzione della medicina occidentale, potrà far tesoro della sapienza antica orientale consentendo ad essa stessa di evolversi in modo da affrontare in maniera adeguata le nuove interazioni dei sistemi viventi in un ambiente profondamente mutato.

Molti “rimedi” tradizionali orientali oggi non riescono ad ottenere il risultato atteso poiché spesso essi risultano essere de-contestualizzati dall’ambiente moderno, inquinato sia chimicamente che energeticamente in modo impensabile solo un secolo fa.

Un gran numero di studi effettuati da ricercatori in campi diversi stanno sempre più contribuendo alla dimostrazione che le funzioni e gli eventi energetici tanto endogeni quanto esogeni sono non solo di estrema rilevanza per la comprensione dell’essere vivente, ma che tali flussi e campi di energia sono misurabili e rilevabili.

Dal punto di vista, però, del coordinamento di questi studi, si è ben lungi dal poter affermare che vi sia qualcosa di concreto, o quasi, anche se qualcosa sta rapidamente cambiando anche in questo campo.

Questa, per così dire, frammentarietà delle informazioni può venire però parzialmente giustificata dal fatto che i campi nei quali lo studio della bio-energia ha rilevanza sono molti ed anche molto diversi.

Non sorprende quindi, per esempio, che Pierre de Vernejoul, studioso che ha dimostrato la coincidenza del movimento di sostanze lungo i meridiani di agopuntura cinese, possa non interessarsi o essere informato dello studio delle informazioni scambiate tra molecole mediante biofotoni, argomento di studio di Popp, che a sua volta non è coinvolto nella realizzazione di scanner per il magnetocardiogramma reso possibile dalla scoperta che il campo magnetico, seppur debole, prodotto dal miocardio attraversa senza subire mutamenti, tutto lo strato soprastante ed è rilevabile dall’esterno senza bisogno di correttivi.

Il presente elaborato si propone quindi di riunire in un unico documento informazioni provenienti da studi e campi di applicazione anche molto diversi, ma, come si potrà riscontrare nel testo, aventi tutti un fondamento comune: l’approccio all’argomento da un punto di vista energetico ed integrativo-sistemico, con nessuna diffidenza verso una millenaria disciplina orientale che per sua natura spesso abbraccia lo spirituale come il concreto, frutto di una visione del mondo dove ogni cosa vivente fa parte e quindi integra, unisce e subisce gli effetti di tutto ciò che lo circonda.

Fonti

Bibliografia

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Sitografia

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  • www.niehs.nih.gov/emfrapid/
  • www.who.int/peh-emf/publications/riskitalian/en
  • www.promete.it/biomagnetiche.htm