Istituto Rudy Lanza - Catalogo bibliografico delle tesi

L’argomento di questa tesi è stato scelto in quanto ritengo sia fondamentale la conoscenza del nostro “secondo cervello” e della popolazione in esso contenuto per capire il funzionamento di tutto il sistema che ci compone e quando e perché possono avvenire alterazioni dello stesso e a cosa possiamo andare incontro. Importante è la conoscenza anatomo-fisiologica dell’intestino, il suo equilibrio ovvero quando è presente una eubiosi, e il suo disequilibrio in tal caso parleremo di disbiosi, cosa comporta e come intervenire in ambito naturopatico. L’importanza del microbiota intestinale e del cibo che questo preferisce, per parlare poi del probiotico, di quali caratteristiche deve possedere per essere definito tale e l’importanza dello stesso per il mantenimento del benessere intestinale.

Di fondamentale importanza è anche il pH, acido o basico, che regola l’equilibrio della popolazione batterica, l’ossigeno e i nutrienti in esso contenuti. Un ambiente acido con pH 5-6 è terreno favorito dai probiotici riducendone la capacità proliferativa dei patogeni i quali preferiscono un ambiente a pH superiore a 7.

I batteri patogeni (“cattivi”) e batteri probiotici (“buoni”) nel nostro sistema intestinale se in eubiosi, si trovano in equilibrio tra loro, ma a causa di un’alimentazione scorretta, malattie intestinali acute o croniche, età, uso di terapie antibiotiche, stress, esposizioni a radiazioni, alterata digestione, carenze immunitarie, repentini cambiamenti di dieta, possono portare ad uno sbilanciamento di questo rapporto inizialmente in equilibrio. In tal caso a seconda del tratto intestinale compromesso o alla funzione desiderata è sensato l’uso di batteri probiotici specifici, in quanto non esiste il probiotico che fa tutto ma vi sono probiotici diversi per problematiche diverse.

In questa tesi mi soffermerò sull’importanza di una corretta alimentazione per il mantenimento di una eubiosi intestinale, sull’uso dei probiotici come integrazione per il ripristino dell’eubiosi. Un’ulteriore arma secondo il mio punto di vista, risulta essere l’esame iridologico nel valutare il “terreno” ovvero le eventuali predisposizioni ad alterazioni funzionali ed organiche, potendone inoltre individuare le cause collegate agli squilibri energetico-funzionali nel nostro caso dell’area intestinale.

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Sitografia

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